Scritto da Franco Marra
Qui a Sloweb siamo in una situazione un po’ particolare. Abbiamo quasi tutti una forte esperienza tecnica e manageriale nel campo digitale. Abbiamo sviluppato nel passato bits e bytes e guidato gruppi di analisti e programmatori. Ma in fondo al cuore ci è sempre rimasta una domanda: perché lo facevamo? Da giovani le motivazioni erano di passione per la novità, carriera o di affermazione professionale nella scala delle competenze aziendali. Per alcuni l’importante era la tecnologia di per sè, l’algoritmo di sorting particolarmente furbo, l’eleganza delle strutture dati.
Il tempo passa e gli orizzonti si allargano. Ora che la tecnologia digitale si è ficcata ovunque ci siamo accorti delle conseguenze nella società. Che, come infezioni, colpiscono i più deboli, gli anziani tra i primi: gente che era abituata al mattino a chiacchierare con il giornalaio mentre comprava il giornale, e che si trovata di colpo con le edizioni digitali dei quotidiani, e che invece di comprare il biglietto del treno alla stazione per andare a Pinerolo a trovare il nipotino, si deve cimentare con la app di Trenitalia; spesso coinvolgendo figli e nipoti nel proprio dramma (quando le cose vanno bene, perché per le cose di tasse e di Stato devono ingaggiare duelli con SPID e CIE dove vengono regolarmente sconfitti se non fanno ricorso a un CAF).
E allora ci siamo rimboccati le maniche: “serviamo il popolo”, ci siamo detti e dall’alto del nostro piedestallo di bit siamo scesi tra la gente ripetendo come un mantra gli slogan del maggio ‘68: chi sa fa, chi non sa insegna, mentre nelle nostre orecchie risuonava la “Canzone del maggio” di De Andrè”.
Andammo per insegnare e imparammo invece un sacco di cose: di cosa veramente la gente ha bisogno, e di come viene regolarmente turlupinata quando gli impiegati vengono sostituiti da app, perché l’app ha una logica dettata da chi la fa, e invariabilmente questa logica è a favore dell’azienda che l’ha ordinata.
Fine della premessa, veniamo ai fatti:
Fatto #1: alla casa del Quartiere di San Salvario, nel cuore più vivace di Torino, lo SPI CGIL, il Sindacato Pensionati Italiani delle CGIL, con il 22 ottobre 2024 dà il via all’edizione autunnale dei suoi corsi intorno ai temi di informatica, tenuti ormai da circa 15 anni, infrangendo con una settantina di iscritti ogni record di presenze. I corsi vanno dall’approccio iniziale al computer e allo smartphone, a vari livelli di cloud e all’uso del multimediale, grazie a docenti di provenienza assai qualificata. Tra questi Bruno Boni Castagnetti e Franco Marra di Sloweb.
Ogni corso include lezioni di consapevolezza, in particolare su quegli aspetti che tutti ignorano, ma che sono i cavalli di Troia (in tutti i sensi) con cui i cyber-padroni fanno funzionare le pompe di dati e di soldi: i valori predefiniti dei parametri di configurazione, o il modo in cui le informazioni sono nascoste o presentate o ancora la logica di funzionamento della app. I cosiddetti dark pattern.
Fatto #2 :la Società Operaia di Mutuo Soccorso d’Ambo i Sessi Edmondo de Amicis di corso Casale è un pilastro del movimento operaio torinese. Dal suo tavolo ha tenuto i suoi interventi anche Antonio Gramsci. Nel 1908 un gruppo di operai decise di costituire una Società Operaia di Mutuo Soccorso denominata “Edmondo De Amicis”, in onore dello scrittore/giornalista italiano deceduto in quell’anno. La SOMS De Amicis, dopo una storia più che centenaria caratterizzata da alterne e difficili vicende politiche e di lotta condotte in coerenza alla sua missione originaria, svolge attualmente, tra le altre cose, una preziosa opera di aggregazione e socializzazione. In particolare, un vasto programma di eventi culturali.
Veniva naturale quindi l’alleanza tra la SOMS De Amicis e Sloweb: con interventi a complemento di quelli dello SPI-CGIL. Una serie di conferenze di approfondimento su temi specifici, trasmesse in Internet grazie a una piccola struttura di ripresa e regia operata da studenti volontari, e per la creazione della quale Sloweb ha messo ha disposizione le sue competenze. In dettaglio, ecco il programma di conferenze fino a fine 2024:
- 25 settembre: Pino Ippolito Armino (storico e autore tra gli altri di “Viaggio in Italia”), la resistenza nel meridione e i meridionali nella resistenza
- 25 ottobre: Franco Marra, i ricordi personali e il multimediale
- 15 novembre: Franco Marra, la cosiddetta Intelligenza Artificiale
- 5 dicembre: Maria Rita Spada (autrice di “Ada”), il punto di vista femminile sulla Intelligenza Artificiale.
L’ultima conferenza sarà anche trasmessa come “conversazione soci Sloweb”, la serie di eventi che Sloweb mantiene con i propri soci.
Tutte le conferenze saranno tenute al SOMS De Amicis C.so Casale 134 Torino alle ore 18.
Il programma primaverile vedrà sempre Sloweb protagonista con conferenze di Pietro Jarre sulle politiche aziendali di responsabilità digitale (CDR) e di Maria Letizia Filippi e Nicola Bonotto sugli impatti ecologici del digitale.
Torino, 2 ottobre 2024